Employer Branding: l’unione strategica tra l’HR e il Marketing

13th Mar 2023

Tempo di lettura: 4 minuti

HR marketing e Employer Branding vanno di pari passo quando si tratta del processo di assunzione di nuovi talenti. Ma come sono collegati?

In questo articolo, affrontiamo il tema dell’Employer Branding e come sia cruciale per attrarre, coinvolgere, e costruire una relazione di fiducia con candidati e dipendenti.

Le procedure di selezione del personale sono cambiate radicalmente negli ultimi anni e le aziende che non si tengono al passo rischiano di perdere terreno rispetto alla concorrenza: è sempre più fondamentale dotarsi di una strategia che faccia percepire sia verso l’interno che verso l’esterno il valore dell’azienda e favorire un ambiente di lavoro positivo.

Sommario

 

Che cos’è l’employer branding?

L’employer branding è la reputazione dell'azienda come luogo di lavoro, dunque è tutto ciò che un'azienda sta facendo (intenzionalmente o meno) per promuovere la propria identità come datore di lavoro tra i dipendenti attuali e potenziali, ma anche al proprio pubblico in generale.

Attività di employer branding possono essere, ad esempio, contenuti che raccontino la vita aziendale, post ricondivisi sui social media dai collaboratori, eventi per i dipendenti, e molto altro!

Il modo in cui si posiziona il brand della tua azienda nella mente delle persone all’interno e all’esterno delle organizzazioni è influenzato da tantissimi fattori: dalla proposta di valore, dalla cultura organizzativa e soprattutto dalla soddisfazione dei dipendenti (che sono i primi veri ambassador del brand). Per questo motivo è importante veicolare i messaggi giusti per aumentare l’attrattività del brand verso tutti i tipi di audience.

Si tratta a tutti gli effetti di un attività di marketing che ha come obiettivo la valorizzazione dell’identità aziendale e che si poggia direttamente sulla narrazione e sul racconto che l’azienda fa di sè.

Perché è importante avere una strategia di employer branding

La verità è che tutte le aziende hanno un employer brand, solo che non tutte decidono di gestirlo e sfruttarlo al meglio. Candidati e dipendenti hanno sicuramente un’opinione sull’azienda dove lavorano o dove si sono candidati, quindi ciò che è possibile fare è comunicare al meglio l’identità aziendale applicando le tecniche di marketing e del brand management alla gestione delle risorse umane. Perché, quindi, è così importante avere una strategia di employer branding?

  • 1. Perché diminuisce i tempi di assunzione e i costi associati al recruitment
  • 2. Perché rafforza la fidelizzazione dei dipendenti verso il marchio e migliora la employee retention
  • 3. Perché permette di attrarre molto più facilmente talenti altamente qualificati
Chi dovrebbe essere coinvolto nell’employer branding?

Di solito, le Risorse Umane sono le prime che ci vengono in mente quando pensiamo alle strategie di Employer Branding, ma negli ultimi anni si è assistito ad una sinergia sempre più forte tra Marketing e HR: ecco perché ora si parla di HR-Marketing.

Con l’employer branding vengono applicati i principi del marketing alle attività delle risorse umane per migliorare il posizionamento del brand non solo con i propri prodotti o servizi ma anche tramite i propri dipendenti e collaboratori.

Le tecniche di marketing lavorano a supporto del team Risorse Umane per diffondere il valore del brand, attrarre e coinvolgere l’audience, accrescere la reputazione dell’azienda, e renderla un Employer of Choice.

Non c’è una regola fissa, da considerare comunque che oltre ai membri del team Risorse Umane e Marketing, è necessario coinvolgere sicuramente i dipendenti.

Se da un lato HR e Marketing sono importanti per definire le strategie e messaggi legati all’ employer branding, dall’altro non sono assolutamente da trascurare le testimonianze dei dipendenti: è imperativo ricordare che i dipendenti svolgono la maggior parte del lavoro di branding per l’azienda, anche tramite il passaparola.

Come definire la strategia di employer branding?
  • Definendo la EVP (Employer Value Proposition): ossia tutto ciò che l’azienda può offrire come datore di lavoro in cambio delle competenze e l'esperienza dei dipendenti (orari competitivi, retribuzione e benefici sono ovviamente fondamentali per un reclutamento di successo, ma da tenere presente che non sono gli unici fattori!)
  • Individuando le caratteristiche del candidato ideale: quindi tracciare un profilo del lavoratore chiedendosi che tipo di competenze possiede, quali sono i suoi obiettivi di carriera, cosa lo gratifica e cosa lo frustra sul lavoro, e così via fino ad arrivare ad una rappresentazione quanto più fedele possibile
  • Creando contenuti accattivanti: qui non resta che sbizzarrirsi con contenuti che meglio distinguono l’azienda, possono essere iniziative riservati ai dipendenti, articoli sul processo di selezione, video di presentazione, approfondimenti sulla cultura aziendale, ecc.
  • Coinvolgendo i dipendenti: l’Employer Brand è principalmente legato alle esperienze dei lavoratori e a ciò che hanno da dire, sono loro i primi ambassador che possono influire sulla reputazione aziendale: post ricondivisi sui social media e testimonianze dei collaboratori godono di una maggiore credibilità e creano più conversazioni sul brand.
Conclusioni

Incrementare la reputazione aziendale, creare un legame con il proprio pubblico, migliorare la retention dei dipendenti e attrarre nuovi talenti: tutto ciò può essere fatto tramite le tecniche di Employer Branding, ma c’è bisogno di una strategia!

Se sei curioso di sapere come noi di ST possiamo aiutarti a fare Employer Branding e raccontare al meglio la tua proposta di valore, scrivici a [email protected] ! Siamo qui per aiutarti a valorizzare la tua identità aziendale e posizionarti come un recruiter di successo.

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Valeria Piccoli

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