Errori più comuni nelle strategie SEO aziendali

28th Jul 2023
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Conosciamo tutti l’importanza del posizionamento organico nella rete di ricerca e delle difficoltà che si hanno nel raggiungere e mantenere le prime posizioni.

Abbiamo deciso, quindi, di segnalare qui di seguito gli errori più comuni che riscontriamo nelle diverse strategie di ottimizzazione dei motori di ricerca, in modo che i nostri lettori possano individuarli e, di conseguenza, migliorare la visibilità dei loro siti web.

 

Pensare che la SEO sia gratis

Il primo errore che fanno molte persone è pensare che la Search Engine Optimization sia gratis o che si possa usare l’organico come fonte principale di traffico e vendite per un sito internet. Questa convinzione porta quasi sempre al fallimento e alla frustrazione di chi lavora nel marketing digitale o in azienda, soprattutto se si vogliono ottenere risultati “velocemente”.

Al giorno d’oggi, infatti, per posizionarsi nelle prime posizioni e per mantenere lì il proprio sito web serve soddisfare alcuni fattori che non sono gratuiti come si crede. Primo fra tutti il backlinking.

Per far comparire i propri contenuti nelle prime posizioni con query a media e alta concorrenza, una delle tecniche più efficaci è quella di far linkare i contenuti da siti terzi ad alta autorità; in questo modo è come se un’autorità di fiducia garantisse al motore di ricerca il tuo contenuto. Per fare ciò, di norma, si instaurano delle collaborazioni commerciali a pagamento, o con tariffe fisse per link o tramite piattaforme di marketing di affiliazione.

Anche la creazione di contenuti di buona qualità non è affatto gratuita. Se pensiamo alle parole più generiche per descrivere un’azienda o un prodotto, queste saranno sicuramente utilizzate e, quindi, in concorrenza sul posizionamento nei motori di ricerca, con centinaia, se non migliaia, di altre aziende. È importante, quindi, adottare una solida strategia di contenuto che si basi sulla ricerca di clustering di parole chiave e sulla creazione di contenuti che soddisfino gli standard dei clustering e della qualità richiesta. Queste attività non sono banali e, per essere fruttuose, devono essere svolte però da professionisti.

 

Sopravvalutare il potenziale traffico organico

In Google si effettuano 3,5 miliardi di ricerche organiche al giorno e le parole chiave di destinazione usate per un contenuto potrebbero riceverne anche un paio di centinaia o di migliaia, a seconda di ciò a cui si mira. Questi numeri sembrano grandi, ma quando vogliamo calcolare il numero di visitatori che un sito web può ottenere, essi scendono drasticamente.

Come prima cosa, ci sono tante ricerche che finiscono con “zero-click”, solamente perché le persone hanno sbagliato a digitare o hanno cambiato idea, e questo può arrivare a ridurre i numeri di alcune query anche del 60%.

Per riuscire, quindi, a stimare correttamente il traffico del vostro sito web vi consigliamo di:

  • Fare stime di click realistiche basate almeno su un benchmark CTR da fonti attendibili,
  • Far classificare le pagine per keyword strettamente correlate allo scopo del contenuto,
  • Essere onesti e di non fare stime di click organici troppo ottimistici solo per impressionare.

 

Pensare che la SEO sia solamente legata alle parole chiave

Molti pensano che ci sia una correlazione lineare tra le query di ricerca e le parole chiave di un sito, ma nella SEO moderna non è così. Oggi, infatti, non si parla più semplicemente di “keyword”, ma di “search intent”, a causa dell’evoluzione dei motori di ricerca in termini di comprensione del linguaggio umano. Essi non mostrano più i contenuti solamente in base alle parole ricercate, ma anche sulla base della storia di navigazione dell’utente e della posizione del contenuto.

Assicuratevi, quindi, d’avere una visione chiara dell’imbuto di vendita/marketing dei potenziali clienti, in modo da riuscire a creare contenuti adatti per le diverse esigenze e comportamenti lungo tutte le fasi della customer journey.

Il “link building” è, inoltre, un fattore determinante in ottica SEO, sia per mostrare al motore di ricerca i collegamenti rispetto ad un contenuto, sia perché le pagine che non sono seguite da altre nei motori di ricerca vengono molto raramente indicizzate. Non bisogna lasciare pagine orfane, ossia non collegate ad altre pagine, o sbagliare i collegamenti, altrimenti nella scansione del sito i motori di ricerca non le troveranno, le posizioneranno legate a contenuti non corretti o non le posizioneranno proprio.

Per lo stesso motivo, anche la sitemap è un elemento strategico fondamentale per il posizionamento organico dei contenuti di un sito web nella rete di ricerca. Essa fornisce informazioni sulle pagine, sui contenuti e sulle correlazioni tra i vari elementi e comunica direttamente ai bot dei motori di ricerca la strada da seguire per scansionare in maniera efficace il sito.

 

Infine, vi consigliamo di essere onesti e pazienti, perché la SEO è una pratica lenta per natura che include molti elementi che non possono essere direttamente controllati. Non aspettatevi, quindi, che una volta pubblicati i contenuti giusti i risultati si abbiano dall’oggi al domani. Ci vogliono strategie di content marketing ben strutturate e costanti per aumentare il ranking delle pagine di un sito e i sui tassi di click-trought.

 

Se volete discutere in modo più dettagliato delle vostre sfide in ambito SEO

 

Valentina Lovise