Sono pochi i casi in cui gli utenti online concludono una conversione già alla loro prima visita su un sito web o un’app. Le aziende attuano, quindi, continuamente strategie per recuperare quest’audience e riportarla sulle proprie piattaforme, cercando di stimolarne il compimento dell’azione desiderata.
In questo articolo vedremo cos’è una strategia di remarketing, quali sono i suoi vantaggi e come può essere attuata velocemente dai brand tramite campagne Google Ads.
Cos'è il remarketing?
Questa forma di marketing comportamentale viene solitamente utilizzata per “inseguire” gli utenti che sono passati sul proprio sito o app aziendale senza averne portato a termine l’azione di conversione prevista.
Il remarketing, conosciuto anche con il nome di retargeting, può essere definito come una pubblicità online che ha l’obiettivo di raggiungere con annunci personalizzati tutti quelli utenti che hanno già interagito in precedenza con l’azienda, visitandone le sue piattaforme online, ma per cui non si è conclusa una conversione in un determinato periodo di tempo. Lo scopo di questi annunci è simile a quello di dover convincere un potenziale cliente, che si è già fermato davanti alla vetrina di un negozio, ad entrarci e comprare.
Una delle piattaforme pubblicitarie più interessanti per la creazione di campagne advertising online è Google Ads. Attraverso il tracciamento dei dati di navigazione consente di intercettare gli utenti di nostro interesse e dà la possibilità, in base al ranking dell’annuncio, di pubblicare gli annunci pubblicitari tra i primi risultati della SERP (in caso di campagne sulla Rete di Ricerca) prima dei risultati organici o sui siti web abilitati (in caso di campagne sulla Rete Display).
Attraverso i cookie, ossia frammenti di dati che vengono memorizzati sul computer di un utente, Google riesce, infatti, a tenere traccia di chi ha visitato un determinato sito web e di cosa ha fatto quando lo ha visitato. Questo gli consente di memorizzare quando una persona atterra su un sito e di tenere registrato per massimo 540 giorni dell’attività svolta dall’utente, a meno che i suoi cookie non siano disabilitati o che egli decida di cancellare successivamente cronologia e cache del browser.
I vantaggi di una campagna di remarketing
Come abbiamo già accennato, le campagne di remarketing hanno l’obiettivo di sollecitare le persone che hanno già interagito online con un brand a ritornare sul suo sito oppure sull’app per spingerle a completare l’acquisto di un prodotto o servizio, a compilare un modulo di contatto, a scaricare un file e così via.
Gli annunci di retargeting, o remarketing, sono estremamente efficaci se hai bisogno di rafforzare la notorietà del tuo marchio, di aumentare le vendite o di promuovere qualsiasi tipo di azione sul tuo sito web. Essi hanno, infatti, una percentuale di clic e un tasso di conversione piuttosto elevati, poiché gli individui a cui si rivolgono hanno già conosciuto il brand e i suoi prodotti e si trovano ad uno studio avanzato della loro customer journey (idea: linkare articolo che ne parla).
Infine, una campagna di remarketing, se impostata nel modo corretto, permette non solo di generare un alto ritorno sull'investimento, ma di rendere anche facilmente controllabili i suoi costi.
Come creare una campagna di remarketing con Google Ads
Tramite Google Ads un’inserzionista può creare una campagna di remarketing in modo semplice e veloce. Inserendo un codice di tracciamento specifico per il remarketing sul tuo sito o sull’app, è possibile individuare gli utenti che vi approdano ed inserirli in appositi elenchi in Google Ads che verranno utilizzati per le campagne. In questo modo è possibile costruire delle audience mirate alle quali far comparire annunci pubblicitari ad hoc sulla Rete di ricerca o sui siti web della Rete Display.
Si possono creare elenchi di pubblico direttamente su Google Ads grazie agli elenchi predefiniti per il remarketing messi a disposizione dalla piattaforma, come quelli relativi a tutti i visitatori del tuo sito e agli utenti che hanno effettuato conversioni.
Una volta create le liste di remarketing è sufficiente impostare una nuova campagna Google Ads, rivolta esclusivamente al segmento di pubblico di remarketing, per proporre annunci ad hoc all’audience desiderata.
Spesso, però, le piccole/medie imprese non hanno a disposizione budget considerevoli per attuare sia campagne standard sia campagne di remarketing. Google Ads consente, quindi, di fare attività di retargeting inserendo gli elenchi di remarketing direttamente nel segmento di pubblico della campagna sulla Rete di Ricerca o Rete Display già attiva.
In Google Ads si possono creare anche delle regole personalizzate per far entrare o meno, in base alle azioni compiute sul sito web, un utente su una lista. In questo modo è possibile far arrivare al pubblico un messaggio altamente mirato e centrato in base alla sua esperienza.
Infine, non bisogna dimenticare d’impostare una quota limite di impressioni per annuncio. Questa funzionalità consente di stabilire un limite di volte in cui gli annunci display o video possono essere mostrati allo stesso utente per non rischiare d’essere troppo invasivi e d’infastidire la persona, ottenendo l’effetto opposto della campagna.
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