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In questo articolo parleremo del Data Storytelling, tecnica che, se applicata all’interno dei report aziendali, rende la fase di monitoraggio un momento di reale apprendimento.
I dati e i report di monitoraggio svolgono un ruolo fondamentale all’interno di un’azienda perché palesano in modo oggettivo i punti di forza e i punti di debolezza del lavoro svolto. Per sfruttare sapientemente i dati è importante saper incanalare nel migliore dei modi la massa crescente di informazioni che in ogni millesimo di secondo vengono prodotte.
Indice
Data Storytelling: cos’è?
Il Data Storytelling è la disciplina che si occupa di comunicare i dati in maniera coinvolgente. I report di solito rientrano nelle fasi finali dei processi aziendali, per monitorare l’andamento settimanale, mensile, annuale ecc., ma hanno un ruolo molto importante perché spiegano le cause, i percorsi ed i problemi che interessano l’azienda, rispondendo dunque alla domanda “perché?”
Perché raccontare i dati?
Da tempi antichi le storie sono sempre state un modo facile per trasmettere le informazioni importanti. I dati, di fatto, non sono sufficienti per poter arrivare ad una conclusione e prendere delle decisioni, ma quando vengono inseriti in una storia e presentati in un determinato contesto assumono maggiore significato.
La Data Visualisation si compone di
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Visual Design:
- Principi base del design
- Elementi chiave di design
- Linguaggio figurativo
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Context of Communication:
- Necessità del destinatario
- Proposito comunicativo
- Spiegare i risultati ottenuti
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Data:
- Dati qualitativi
- Analisi statistiche
- Rappresentazione oggettiva
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Narrative
- Call to action
- Messaggio e linguaggio
- Introduzione, svolgimento e conclusione
Questi quattro elementi creano la Data Visualisation, che unisce Visual Design e Dati, di cui abbiamo parlato nella news di aprile, lo Human-centred Design che unisce il Visual Design e Comunicazione per dare vita ad una disciplina che definisce la struttura di un prodotto digitale (web, app, ecc.) sulla base della tipologia di persona che ne usufruirà, lo Storytelling nato da Narrativa e Comunicazione, che cerca di trasmettere un messaggio in modo persuasivo per far breccia nel cuore di chi legge, e il Data Reporting, che unisce Data e Narrativa per organizzare dati grezzi in informazioni maggiormente comprensibili. La commistione di queste tematiche forma il Data Storytelling.
Contesto
In primo luogo, dobbiamo riconoscere che i numeri da soli non hanno nessun significato. Se dicessimo "il 76% è ciò che conta" non si capirebbe se il dato è positivo o negativo, questo perché i numeri e dati devono essere contestualizzati per essere compresi. La narrazione di storie è un metodo che viene utilizzato per far assumere un senso ai dati, non solo per noi stessi ma anche per gli altri.
Per contestualizzare al meglio i dati non devono mancare i seguenti punti.
- Analista, storia, audience A chi dobbiamo raccontare la nostra storia? Quale tono di voce dobbiamo usare? Quanto ne sappiamo sull’argomento che andremo a trattare? Il punto di partenza, imprescindibile e fondamentale, è parlare la stessa lingua di chi ci ascolta o legge in quel momento, di chi sta fruendo della nostra narrazione (verbale o visiva che sia) e anche di chi potrà farlo in futuro. All’interno dei report è importante evidenziare quali sono i “protagonisti” della nostra storia, qual è il messaggio principale che vogliamo veicolare, il contesto, la missione, la morale (se c’è) e quali sono gli strumenti o le vie da percorrere per raggiungere il fine.
- Storia Partiamo da un fatto indiscusso: le storie piacciono a tutti, da sempre. Che ce ne rendiamo conto o meno, tutti noi siamo attratti dalle storie e, quando stiamo per ascoltarne una, riconosciamo subito di essere di fronte a una narrazione. Uno dei poteri magici del racconto è che ci coinvolge e rende semplice capire di cosa si sta parlando, perché segue sempre una struttura ben precisa caratterizzata da introduzione, svolgimento e conclusione con cui è facile seguire il filo del discorso, senza il rischio di perdersi.
- Design Combinando narrativa, dati e immagini è possibile “far parlare” un report. Identificando determinati elementi con gli stessi colori si potrà guidare lo sguardo del lettore lungo tutto il report e inserendo immagini/icone si potrà illuminare il pubblico su insight che non avrebbero senso senza grafici, foto o illustrazioni. Senza il supporto visivo, molti spunti interessanti rimarrebbero nascosti (e dimenticati) nelle colonne Excel. Ricordiamo che il design utilizzato nei report aziendali potrebbe essere un buon modo per ricordare fra le righe lo stile, i colori, l’identità visiva del vostro brand.
Step da seguire per realizzare un corretto Data Storytelling
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Trova una storia: Una volta analizzati i dati devi capire cosa c’è di veramente importante da raccontare
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Struttura: Ricordati la struttura di una storia con un tema, un inizio, uno svolgimento, una fine ed uno scopo/insegnamento che vuole trasmettere.
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Decidi quali dati utilizzare: Spesso non tutti i dati si rivelano utili o necessari, cerca di rimuovere tutto quello che potrebbe creare confusione.
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Scegli il design: Tieni conto dei colori, delle forme e dei fattori culturali, e soprattutto dell’audience.
Fare data storytelling - quindi - permette di trasformare contenuti noiosi, privi di contesto biografico e di significato, in contenuti memorabili che veicolano informazioni significative e si inseriscono in un immaginario condivisibile, creando un’esperienza immersiva.
Ti piacerebbe ricevere ulteriori consigli sul Data Storytelling e imparare a ricrearlo all’interno dei tuoi report? Scrivici una mail per una chiacchierata sul tema, il nostro Team Marketing sarà felice di offrirti un caffè!