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Vale la pena, per le aziende, comunicare tramite Facebook e inserire questo social network nelle loro strategie di web marketing corporate?
È una domanda che ci viene fatta spesso. Sempre di più, l’opinione comune etichetta Facebook come un social network potenzialmente “morto”, perché le nuove generazioni prediligono piattaforme più immediate e visuali, che mettono al centro immagini e video e pongono sempre meno attenzione ai contenuti testuali.
Tuttavia, escludere a priori questo social dalle strategie di marketing aziendali, a nostro avviso, è sconsigliato, perché Facebook ha delle caratteristiche e delle funzionalità che per le aziende possono risultare strategiche per portare a casa determinati obiettivi.
Analizziamole nelle prossime righe.
Sommario
#1. Facebook e targeting demografico
Se è vero che i ragazzi preferiscono usare altri social, il pubblico più maturo utilizza con costanza questo social, sia per pubblicare post e stories, sia per seguire argomenti e pagine d'interesse. Di conseguenza, se i tuoi potenziali clienti sono persone adulte o sono persone anziane con la passione per la tecnologia, molto probabilmente le potrai raggiungere su Facebook non solo con contenuti organici, ma anche con post sponsorizzati o annunci veri e propri, capaci di intercettare il tuo target con estrema precisione.
Più di altre piattaforme, il targeting demografico di Facebook è estremamente efficace e permette di identificare persone ben precise, basandosi sulle informazioni dichiarate sul profilo (età, sesso, istruzione, località di interesse, città in cui hanno vissuto, stato civile, orientamento religioso e politico, ecc.), sui loro interessi (pagine e profili seguiti, argomenti di interesse, film/serie TV/libri/sport/musica/giochi/app/hobby preferiti) e sulle azioni che compiono sulla piattaforma.
#2. Facebook e gruppi
Uno dei modi per fare networking e per intercettare possibili connessioni strategiche è quello di partecipare alle conversazioni che le persone effettuano sui gruppi. La natura, lo scopo e l’entità dei gruppi sono i più diversi: gruppi che connettono persone che vivono in una determinata città, che vivono determinate esperienze, che svolgono un particolare sport, che hanno frequentato una certa università, che si ritengono esperti in una determinata materia, che affrontano tematiche tecniche e specifiche su un determinato argomento o professione e via dicendo.
I gruppi possono essere aperti (accessibili senza autorizzazione) o chiusi (accessibili solo previa autorizzazione da parte dell’amministratore del gruppo) e, in genere, le persone che seguono un gruppo sono mediamente attive sui post pubblicati perché l’argomento è di loro reale interesse.
#3. Pubblicità integrata tra Facebook e Instagram
Facebook e Instagram sono due social network strettamente legati. Diversi per tipologia di contenuti pubblicati, appartengono alla stessa società (Meta Platforms, Inc,) e le funzionalità sono perfettamente integrate.
Di fatto, per avviare una campagna pubblicitaria Instagram e Facebook si utilizza un unico strumento e, a seconda dell’obiettivo da raggiungere e dal tipo di formato dell’annuncio da pubblicare, il marketing manager stabilisce quale sia il network più efficace per proporre il proprio messaggio alle persone giuste.
Sappiamo bene quanto oggi Facebook non sia la prima scelta che aziende e manager fanno quando si tratta di intraprendere una campagna di social media marketing organica o a pagamento, ma escluderlo a priori non è la scelta migliore. Ogni social network si rivolge a target ben specifici, consente di pubblicare tipologie di contenuti diversi e aiuta le aziende a raggiungere obiettivi differenti.
Il nostro consiglio è sempre lo stesso: in fase di analisi e durante la stesura del piano marketing, dopo aver fissato gli obiettivi di marketing da raggiungere in un determinato momento, occorre individuare i canali più efficaci per poter fare centro e utilizzare il giusto mix di canali che possano aiutarle ad avere successo.